Cercare nuova legittimazione presso un elettorato “stanco delle parole a cui non seguono fatti” e della “politica urlata”; farlo attraverso la presenza sul territorio e la sperimentazione di nuove tecniche di informazione e diffusione dei messaggi politici tramite l’uso dei social network: è questa la via del consenso secondo Enrico Marcora, Consigliere Regionale dell’UDC lombardo, che questa settimana Spinning Politics ha incontrato per voi. Nulla è lasciato al caso, prima di tutto l’ascolto, la prima pietra su cui edificare un solido consenso.
Tre elementi a cui deve le sue recenti vittorie elettorali?
Sostanzialmente uno: la presenza sul territorio.
Due campagne elettorali in meno di un anno sono di certo faticose ma soprattutto hanno rappresentato per me una grande opportunità.
Girando i mercati e le città ho potuto infatti incontrare molte persone: semplici cittadini ma anche imprenditori, persone del mondo dell’economia, della cultura e dell’associazionismo; realtà con cui continuo a confrontarmi perché credo che l’errore più grande che possa fare un politico è quello di essere presente e attivo solo in campagna elettorale e poi eclissarsi nei palazzi delle istituzioni.
Parlando con loro, con l’intenzione di raccogliere consensi e consigli, mi sono accorto che in realtà le cose non stanno come d’intorno si favoleggia.
La gente non è affatto stanca della politica, non è allergica ai valori e alle idee che diventano progetti, è solo stanca delle parole cui non seguono fatti, delle promesse mai mantenute, della politica urlata e dei litigi. E’ preoccupata di non essere più il centro dell’azione dei partiti.
Un secondo elemento è stato forse la capacità di rendere capillare il mio messaggio grazie anche ai social network come facebook, le mail e il sito internet.
Come l’UDC lombardo sta gestendo la comunicazione in questo periodo di crisi interna?
La comunicazione per un partito ha assunto ormai un ruolo fondamentale. È importante far conoscere ai cittadini cosa si fa per loro, come è altrettanto fondamentale ascoltare le loro esigenze. La comunicazione politica deve uscire dal pantano dell’autoreferenzialità in cui è finita. Troppe volte è poco comprensibile e i messaggi sono solo ad uso e consumo della dialettica interna ai partiti. Noi puntiamo ad una comunicazione essenziale, concreta e soprattutto propositiva. La logica del bipolarismo muscolare ha purtroppo intaccato anche la comunicazione, ma di fronte a questa grave crisi economica, che ha gravi ripercussioni sull’occupazione anche nella eccellente Lombardia, il nostro partito punterà sui propri valori fondanti per fornire ai nostri numerosi e potenziali elettori una prospettiva concreta di uscita dalla crisi e un’idea diversa di politica.
Come si prepara l’UDC dal punto di vista della comunicazione alla prossima tornata elettorale (elezioni cittadine di Milano 2011)? E quali sono i maggiori ostacoli da superare e gli obiettivi da raggiungere in termini elettorali?
Continuando a lavorare con serietà, forti della nostra autonomia e dei nostri valori. Abbiamo già individuato alcune priorità programmatiche e alcune idee per Milano, tuttavia sarà importante intraprendere anche campagne di comunicazione volte all’ascolto delle istanze dei milanesi, magari attraverso il nostro sito internet che sta per essere rinnovato.
Quali sono secondo lei i mezzi migliori per attuare un buon piano di ascolto del territorio?
Insisto nel sottolineare l’importanza del rapporto umano. Io dedico buona parte della mia giornata ad incontrare le associazioni e le realtà che sono attive sul territorio, nasce con le persone un reciproco rapporto di fiducia e solo così riesco a capire quali sono le reali esigenze, confrontarmi e cercare insieme le soluzioni da proporre a livello istituzionale.
Credo che la politica e i politici debbano tornare col loro aspetto migliore tra la gente. Per questo, dopo la nascita del circolo della Costituente di Centro Alcide De Gasperi di viale Espinasse 160 a Milano, sto seguendo con entusiasmo il fiorire in tutta la Provincia di Milano di altre realtà simili.
Luoghi dove le persone che credono in un presente e un futuro migliori e che vogliono operare per il bene comune e del proprio territorio possono incontrarsi e confrontarsi per arricchirsi tutti delle idee degli altri. Uno spazio a disposizione quindi per informare, ascoltare, trovare e proporre quelle soluzioni che sembrano le migliori.
Che rapporto c’è tra il vostro partito e gli elettori indecisi tra centro-sinistra e centro-destra?
È il nostro “mercato elettorale” di riferimento. Questo bipolarismo muscolare ha ingessato il dibattito e le sviluppo del Paese. Le contraddizioni interne ai due maggiori partiti sono sotto gli occhi di tutti e per questo credo che l’interesse verso il nostro partito non potrà che aumentare.
Intervista a cura di Daniela Bavuso